EDISON PALOMINO
(Breve commento: discussioni psicoanalitiche di Odessa)
Oggi
è stata la seconda giornata dedicata ad argomenti fondamentali in
psicoanalisi: pulsione, desiderio e godimento. Tre elementi
importanti della soggettività umana. A
proposito della pulsione di morte, mi è stata fatta una domanda
riguardante la situazione socio politica in Afghanistan. Mi è stato
chiesto se la psicoanalisi avesse qualcosa da dirci o se rimanesse
sulle sue, al sicuro tra quattro mura, a ignorare quanto avviene
fuori. Non
bisogna dimenticare che per Freud non esiste la psicologia
individuale ovvero che la psicologia è sin dall'inizio sociale.
Questo punto viene da Lacan formalizzato in questa maniera: S1 --->
S2. Lacan dice che perché ci sia la possibilità di un discorso, il
significante S1 è chiamato ad articolarsi con il significante S2.
L'uomo mira a questa articolazione e la sua sofferenza è legata ad
una faglia in questo tentativo. Questo per via della non esistenza
del rapporto tra i sessi.
La
psicoanalisi allora transita tra questo S1 ed S2. Questo vuol dire
che non c'è modo di pensare alla psicoanalisi come qualcosa al di
fuori degli interessi umani. Quando Freud dice che la psicoanalisi è
extraterritoriale non si riferisce ad un abbandono o indifferenza
delle faccende quotidiane. D'altronde nei suoi testi: 'Psicopatologia
della vita quotidiana' e 'Il disagio della civiltà', ci fa toccare
con mano l'importanza della psicoanalisi nella società.
La
psicoanalisi è da tempo scesa dal lettino ed ogni suo contributo è
orientato dai suoi principi, che sono quelli dell'inconscio. Per cui
bisogna abbandonare questa idea della psicoanalisi in solitudine.
Certo lo psicoanalista lavora in solitudine ma la sua solitudine non
è quella del malinconico che muore pietrificato dal suo fantasma; è
un'altra forma di solitudine, che per via del desiderio
indistruttibile, mira alla produzione di un discorso. Così i
ricercatori più vivaci sono gli psicoanalisti, loro sono in un
continuo romanzo con il sapere; romanzo in continuo conflitto.
Nel
suo testo 'Totem e Tabù', Freud ci presenta la ferocia del potere,
dell'Uno tutto solo, nella veste del padre orango. Un padre potente
che crea regole a suo piacimento: si fa le donne che vuole, uccide e
scaccia i figli. Nel
mondo attuale c'è una tendenza, un forte ritorno a questo punto
primitivo del potere. I partiti politici più estremisti virano verso
questo punto, il controllo delle masse.
Vedete
come per Freud inizialmente c'è il diavolo e che solo la sua
uccisione permette ai figli la creazione delle prime forme di civiltà
attraverso accordi, patti. I talebani sono solo un esempio di questo
ritorno al volto del padre feroce ma non si sa ancora quali saranno
gli effetti del loro potere al governo. Che siano essi il diavolo non
lo si può dire, è ancora presto, anche perché al momento parlano
di inclusione e l'inclusione, lo sappiamo, è quella forma di
politica che ha dato più frutti favorendo lo sviluppo delle società.
Prendete "Perché falliscono le nazioni" di Acemoglu e
Robinson e vedrete come non è la democrazia a favorire lo sviluppo,
ma le istituzioni inclusive.
Voglio
solo dire che c'è una forte tendenza, un ritorno della ferocia, ma
che la questione in molte nazioni rimane sospesa. È tutto da vedere
anche per la questione del Covid19, che ha introdotto un'altra forma
di politica che è sui passi di Totem e Tabù. Freud, se sappiamo
leggerlo in chiave moderna, è davvero potente. Ebbene
la pulsione di morte è la testimonianza, l'incarnazione di questa
tendenza verso la distruzione, verso il punto zero della fisica. È
in questo modo che Freud si è rivolto ad Eistein, colpendolo
per sempre.
Dott. Edison Palomino
Specialista in psicoterapia psicoanalitica
Riceve a Milano su appuntamento al 345 453 4832
Consulenze in tre lingue: italiano spagnolo e inglese; anche tramite Skype: dr.edisonpalomino
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