domenica 22 agosto 2021

EDISON PALOMINO

(Breve commento: discussioni psicoanalitiche di Odessa)

 


 

Oggi è stata la seconda giornata dedicata ad argomenti fondamentali in psicoanalisi: pulsione, desiderio e godimento. Tre elementi importanti della soggettività umana. A proposito della pulsione di morte, mi è stata fatta una domanda riguardante la situazione socio politica in Afghanistan. Mi è stato chiesto se la psicoanalisi avesse qualcosa da dirci o se rimanesse sulle sue, al sicuro tra quattro mura, a ignorare quanto avviene fuori. Non bisogna dimenticare che per Freud non esiste la psicologia individuale ovvero che la psicologia è sin dall'inizio sociale. Questo punto viene da Lacan formalizzato in questa maniera: S1 ---> S2. Lacan dice che perché ci sia la possibilità di un discorso, il significante S1 è chiamato ad articolarsi con il significante S2. L'uomo mira a questa articolazione e la sua sofferenza è legata ad una faglia in questo tentativo. Questo per via della non esistenza del rapporto tra i sessi.

La psicoanalisi allora transita tra questo S1 ed S2. Questo vuol dire che non c'è modo di pensare alla psicoanalisi come qualcosa al di fuori degli interessi umani. Quando Freud dice che la psicoanalisi è extraterritoriale non si riferisce ad un abbandono o indifferenza delle faccende quotidiane. D'altronde nei suoi testi: 'Psicopatologia della vita quotidiana' e 'Il disagio della civiltà', ci fa toccare con mano l'importanza della psicoanalisi nella società.
 
La psicoanalisi è da tempo scesa dal lettino ed ogni suo contributo è orientato dai suoi principi, che sono quelli dell'inconscio. Per cui bisogna abbandonare questa idea della psicoanalisi in solitudine. Certo lo psicoanalista lavora in solitudine ma la sua solitudine non è quella del malinconico che muore pietrificato dal suo fantasma; è un'altra forma di solitudine, che per via del desiderio indistruttibile, mira alla produzione di un discorso. Così i ricercatori più vivaci sono gli psicoanalisti, loro sono in un continuo romanzo con il sapere; romanzo in continuo conflitto.
Nel suo testo 'Totem e Tabù', Freud ci presenta la ferocia del potere, dell'Uno tutto solo, nella veste del padre orango. Un padre potente che crea regole a suo piacimento: si fa le donne che vuole, uccide e scaccia i figli. Nel mondo attuale c'è una tendenza, un forte ritorno a questo punto primitivo del potere. I partiti politici più estremisti virano verso questo punto, il controllo delle masse.
Vedete come per Freud inizialmente c'è il diavolo e che solo la sua uccisione permette ai figli la creazione delle prime forme di civiltà attraverso accordi, patti. I talebani sono solo un esempio di questo ritorno al volto del padre feroce ma non si sa ancora quali saranno gli effetti del loro potere al governo. Che siano essi il diavolo non lo si può dire, è ancora presto, anche perché al momento parlano di inclusione e l'inclusione, lo sappiamo, è quella forma di politica che ha dato più frutti favorendo lo sviluppo delle società. Prendete "Perché falliscono le nazioni" di Acemoglu e Robinson e vedrete come non è la democrazia a favorire lo sviluppo, ma le istituzioni inclusive.

Voglio solo dire che c'è una forte tendenza, un ritorno della ferocia, ma che la questione in molte nazioni rimane sospesa. È tutto da vedere anche per la questione del Covid19, che ha introdotto un'altra forma di politica che è sui passi di Totem e Tabù. Freud, se sappiamo leggerlo in chiave moderna, è davvero potente. Ebbene la pulsione di morte è la testimonianza, l'incarnazione di questa tendenza verso la distruzione, verso il punto zero della fisica. È in questo modo che Freud si è rivolto ad Eistein, colpendolo per sempre. 

 

Dott. Edison Palomino
Specialista in psicoterapia psicoanalitica
Riceve a Milano su appuntamento al 345 453 4832
Consulenze in tre lingue: italiano spagnolo e inglese; anche tramite Skype: dr.edisonpalomino


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