giovedì 30 settembre 2021

 

EDISON PALOMINO

Psicologo psicoterapeuta

Specialista in psicoterapia psicoanalitica

Riceve a Milano su appuntamento al 345 453 4832

Consulenze in tre lingue: italiano spagnolo e inglese; anche tramite Skype: dr.edisonpalomino



Considerazioni sull’amore”

 

 

"La fine di un amore”

La dimensione temporale della verità ci dice fondamentalmente che non esiste una verità universale assoluta. È questo uno dei motivi per cui, ciò che oggi è un’affermazione, domani è una negazione e non per questo meno vera. Lunedì posso giurare di amarti. Venerdì posso scoprire di non amarti più. Ciò non vuol dire che lunedì non ti amavo. Ti amavo, ma oggi non ti amo più. La verità così trascende il vero e il falso.

Quando l’uomo/donna è colpito da innamoramento, viene automaticamente introdotto in quella dimensione immaginaria dell’eterno. Per questo gli amanti si promettono amore eterno. Finché la morte li separi, dice il comandamento religioso. Finché un altro li separi, dice la lingua comune a tutti. Vedete come in questo punto, l’altro, non è altro che uno dei nomi della morte. Sia l’uno che l’altro producono una separazione, una fine.

L’amore come l’innamoramento è una dimensione dell’ordine della dolcezza. Non c’è amore acido, finché innamoramento sussiste. Ma l’innamoramento è uno dei nomi di ciò che chiamo dimensione temporale della verità, giacché esso è chiamato a estinguersi se non assume altre forme, come quella dell’amore per esempio.

M, ragazza di 32 anni, arriva in analisi perché l’amore della sua vita se n’è andato con un’altra. Piange e soffre perché ha perso l’uomo che ama. È l’incubo! Non mangia! Non dorme la notte!
Dopo due anni conosce un altro ragazzo con cui si fidanza e di cui è innamorata. In seduta dirà “finalmente ho trovato l’uomo della mia vita”. Basta pianto! Basta sofferenza!
Ecco la dimensione temporale della verità: due anni fa amava un ragazzo. Oggi ne ama un altro. Forse non era vero l’amore che provava per il precedente ragazzo? Niente affatto! Era un amore vero così come lo è quello per il suo attuale compagno. L’amore si rinnova, indifferentemente dalla persona.

Si crede di scegliere la persona da amare, ma in realtà è l’amore a sceglierci. Leggete queste piccole righe di Cortázar.

«Vieni a dormire con me: noi non faremo l'amore, sarà lui a farci».

È pura poesia, e la poesia è per eccellenza uno dei nomi dell’amore. Dico poesia e non poeti, perché per quanto i poeti siano creatori di metafore, subiscono anche loro i colpi della dimensione temporale della verità che abita in seno all’amore.

L’amore può finire, certo! Ma esso fondamentalmente si rinnova nelle sue più svariate sfumature. Freud diceva che non c’è solo l’amore verso una persona ma anche verso un animale o un oggetto. In effetti, questa affermazione freudiana, la vediamo, oggi più che mai, nella società contemporanea.

Ma perché finisce un amore, se l’amore, al di là delle persone, vuole essere sempre eterno? L’amore tra un uomo e una donna finisce per un’infinità di ragioni. Non solo per via della morte o dell’intromissione di un altro. Ma fondamentalmente perché l’uomo contemporaneo fa fatica a rifornire la sorgente dell’amore, fatta da responsabilità e compromesso, scegliendo al suo posto la via delle passioni. È tutta libido per l’uomo/donna di oggi. E le varie applicazione di incontri ne sono la prova.

L’amore allora, per dirla con Anaïs Nin, può finire anche per stanchezza, per logorio o per opacità. Insomma per malattie e ferite procurate da noi stessi.

Ebbene amore è principalmente soffrire insieme, per via della non esistenza di un amore ideale. Anche perché il principe azzurro lo troviamo nei sogni. Ed è precisamente questo principe azzurro a rovinare le nostre illusioni, facendoci inciampare in lapsus e atti mancati.

Infine l’amore, dirà Lacan, è un ciottolo in mezzo al sole. E il sole è fuoco allo stato puro.

Oh!
«I tuoi giovani seni brillavano alla luna

ma lui ha buttato

il gelido sasso

la fredda pietra della gelosia

sul riflesso

della tua bellezza».

Ecco Prévert! Un poeta puro che con questa sua meravigliosa poesia ci ricorda quella dimensione immaginaria che ci tormenta e che diventa anch'essa causa della fine di un amore.

L’amore finisce perché principalmente deve finire e rinnovarsi da un’altra parte. E ogni fine è preceduta da quella dimensione temporale della verità che chiama a umanizzare la separazione. Quindi per concludere possiamo dire, servendoci di Lou Salomé, che bisogna non solo imparare a conquistare ma anche a perdere, l'amore.

In foto, Separazione di Edvard Munch.

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