giovedì 7 ottobre 2021

 

EDISON PALOMINO

Psicologo psicoterapeuta

Specialista in psicoterapia psicoanalitica

Riceve a Milano su appuntamento al 345 453 4832

Consulenze in tre lingue: italiano spagnolo e inglese; anche tramite Skype: dr.edisonpalomino

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CONSIDERAZIONI SUL DIGITALE

 


Un nuovo paradigma

La gente gioca a fare soldi come gioca ai videogiochi. Ci si rallegra quando si vince e ci si arrabbia quando si perde. È tensione tra piacere e dispiacere. Ma il troppo che c'è in gioco in questa faccenda è il rischio, il prezzo da pagare. Lacan diceva: si inizia col solletico e si finisce arsi vivi con la benzina.

Le criptovalute tengono gli investitori il più tempo possibile con lo sguardo sullo schermo. Questa nuova forma di economia digitale è come l'amata: non appena viene trascurata si rischia di perderla. Ma questo non riguarda solo il Bitcoin ma l'economia umana in sé, il cui destino è il digitale.

Una volta la moneta simboleggiava l'economia umana. Facendosi oggetto di transizione tra gli uomini. Ora non è più così. Con la scoperta e sviluppo del virtuale il mondo è chiamato alla digitalizzazione. Per questo affermo che il digitale è il destino.

I governi per esempio, tra cui l'Italia, favoriscono questa via. Il «cash back accumulato» ne è un esempio. Questo è un altro modo di mettere in movimento l'economia digitale, favorendola.

È gara tra i soggetti: i primi consumatori in classifica avranno come premio 1.500 euro, a fine anno. Quello che l'astuzia del soggetto ci insegna è che il consumo non è legato alla quantità di soldi spessi ma alla quantità di movimenti di minime spese fatte. Questa è a tutti gli effetti un'uscita che il soggetto trova a ciò che in fondo lo Stato autorizza. La legge, insegna Sant'Agostino, invita alla sua trasgressione.

Una bella damigella

La legge, allora, creata dagli uomini, è come quella damigella che esce a corpo nudo sul balcone e pretende di non essere guardata. È il colmo! Ella chiede di perseguitare per punire il trasgressore. Le leggi fatte da regolamenti e da norme, hanno dell'assurdo talvolta disumanizzante. C'è del troppo in gioco in questa spinta a dare un valore in numeri persino a ciò che è talento e che rimane dal lato del divino. Tutto si materializza. Ma la materia di cui parlo è quella del digitale, immaginario.

Dove andranno a finire tutti i soldi che prende Lionel Messi ogni secondo, ogni minuto, ogni ora? Ronaldo ha detto che suo figlio i soldi se li dovrà procurare coi suoi sforzi. Ma questa affermazione educativa è davvero comica. E la canzone recita bene il paradosso in gioco, «ipocrisia gettare l'acqua e avere tanta sete».

L'altro ieri sono caduti i social più importanti: Facebook, WhatsApp, Instagram. Ciò ha comportato la perdita di milioni di euro, là nel digitale. Davanti allo schermo Zuckerberg si è visto i numeri scendere a grandi velocità. È l'incubo!

Il ritiro del Nome-del-Padre

In tempi in cui il virtuale ha preso forma per via di questo nuovo enigma introdotto dal Covid-19, il digitale rimane a tutti gli effetti il destino umano.

L'economia umana allora in pieno ritiro dalla sfera simbolica è questo plusvalore, questo guadagno senza frontiere. O, detto in altri termini, godimento. Per questo dice Lacan che bisogna prendere il mondo per quello che è, e cioè: «immaginario».

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