lunedì 11 ottobre 2021

 

EDISON PALOMINO

Psicologo psicoterapeuta

Specialista in psicoterapia psicoanalitica

Riceve a Milano su appuntamento al 345 453 4832

Consulenze in tre lingue: italiano spagnolo e inglese; anche tramite Skype: dr.edisonpalomino

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CONSIDERAZIONI SUL DIGITALE

 

l’annichi-lamento della soggettività

[…] c’è una continua proliferazione di metodi e di tecniche che mirano alla normalizzazione dell’uomo e in tal modo all’annullamento della sua singolarità.

Il soggetto si vede così minacciato su piccola scala. E dico su piccola scala perché il vero pericolo è quello su grande scala, che riguarda il continuo avanzamento tecnologico, tra cui, la famosa intelligenza artificiale (IA), le nano tecnologie e la robotica, i cui scopo è quello di annullare la frontiera tra fantasia e realtà. Detto in altri termini: l’annichi-lamento della soggettività umana, ovvero della sua singolarità fatta da un malinteso originario a cui ci rimandano i lapsus, gli atti mancati, le dimenticanze e i sogni. Insomma, l’uomo senza inconscio, un delirio con cui, se si avvera, bisognerà averci a che fare.

Più durevole e resistente

Gli inventori tecnici sono abbracciati dalla convinzione che sia la tecnologia a venire incontro all’organismo umano, rendendolo meno precario, quindi più durevole e resistente alle avversità della natura. Il cervello così precario e lento nel suo funzionamento, verrebbe potenziato al suo massimo livello dalla nanotecnologia, chiamata anche tecnologia invisibile. Succederebbe lo stesso con il DNA e con ogni singola parte del nostro organismo.

Queste guardie invisibili avranno anche la funzione di difendere e distruggere agenti estranei, tra cui i virus, e anche di riparare ciò che eventualmente verrebbe distrutto. Così, l’uomo del futuro, secondo Ray Kurzweill, sarebbe una fusione tra genetica, nanotecnologia e robotica, nota come la generazione GNR.

Tutto questo odora di fantascienza. Anche l’idea che per via di questo avanzamento tecnologico in corso, la forma di politica umana che regge il mondo attualmente possa crollare. Essendo gli uomini costretti a reinventare una nuova forma di politica, non più ridotta ai confini del nostro pianeta ma allargata a quelli dell’Universo, in favore di ciò che Olaf Stapladon chiama la Società Galattica dei Mondi.

Quello di cui Stapledon e Isaac Asimov ci raccontavano nei loro romanzi di fantascienza, ora sembra diventare realtà. Basta aprire “Il futuro dell’umanità” del fisico Michio Kaku, per conoscere le diavolerie immaginarie a cui siamo attualmente esposti per via di questo desiderio di popolare l’Universo. Sulla portata di questo libro leggiamo, “Dalla vita su Marte all’immortalità”.

Marte con l’arrivo del Perseverance e del rover cinese Zhurong è ormai una realtà. Mentre l’immortalità resta il desiderio dell’uomo contemporaneo. Questo desiderio ha del comico per Michel De Montaigne, per il quale, se l’uomo fosse immortale rimpiangerebbe tutta la vita non poter morire.

Un cambio di paradigma

Ogni cambiamento nel mondo sottende una sostituzione, un annullamento ma soprattutto un cambio di paradigma. E sono di quest’ordine le criptomonete della Bitcoin che minacciano di introdurre una nuova era economica. Si vedrà piano piano qualche governo fare questo passo rivoluzionario. Non possiamo ignorare questi aspetti ma nemmeno il rischio dello scatenamento del reale della natura, come conseguenze dell’inquinamento umano che potrebbe provocare disastri ecologici su grande scala.

Lacan diceva che “Là dove c’è un cumulo di rifiuti in disordine, c’è l’uomo. […] ecco uno degli aspetti della dimensione umana che bisognerebbe non misconoscere”. E qui possiamo descrivere i labirinti della soggettività umana con il proverbio latino che dice:

«Heu patior telis vulnera facta metis» – Ahimè, soffro di ferite prodotte dai miei stessi dardi.

Non senza rapporto alla società

È vero che noi ci occupiamo di clinica in istituzione pubblica, privata o nel nostro Studio. Ma è anche vero che l’esperienza psicoanalitica non è senza rapporto alla società, ragion per cui, non può non tener conto dei cambiamenti politico sociali che hanno un forte impatto sulla soggettività contemporanea. Ci sarà psicoanalisi solo nella misura in cui essa sarà all’altezza della soggettività della sua epoca, diceva Lacan.

Per il padre della psicoanalisi sotto il lettino dell’analista scorre la città con tutte le sue tragedie e i suoi drammi. Il sintomo di cui si soffre è sempre in rapporto al desiderio dell’Altro, e questo Altro può anche essere l’Altro sociale.

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